Intervista allo Stilista Peter Langner
Parliamo delle nuove collezioni 2024: tu hai due linee, ma cominciamo a parlare della linea Peter Langner Milano. Qual è l’ispirazione e il mood di questa nuova collezione?
In questa nuova collezione c’è tutto il nostro DNA, abiti molto puliti, eleganti e sofisticati. In apparenza semplici, ma con estrema cura nei materiali e nei tagli. Un tipo di ragazza che vuole apparire discreta, con un abito senza tempo, chic ed elegante, ma anche sofisticato. Questo è quello che stiamo cercando e proponendo, con dei tagli e materiali nuovi, in cui cambiamo l’aspetto del tessuto con lavorazioni artigianali.
A proposito dei tessuti, quali sono quelli su cui vi concentrate di più quest’anno?
Noi partiamo da un abito molto architettonico, costruito. C’è il mikado, la magnolia, l’organza, il triplo organza; tessuti lisci che poi rendiamo leggeri, meno statici. Oggi le spose hanno esigenze diverse. Non vogliono, giustamente, sentire il caldo e il peso addosso. Utilizziamo anche materiali con fibre riciclate perché oggigiorno la cliente è più attenta e fa attenzione alla sostenibilità. Già parliamo di un abito che usiamo – fisicamente – solo un giorno, ma che poi ci rimane in testa per tutta la vita. Ecco, questo ricordo per noi deve essere studiato per essere ecologico, responsabile, ma bello, innovativo e che lasci libertà di movimento per divertirsi e godersi questa giornata. L’abito, quindi, che riflette il cambiamento della società.
Da un lato questa collezione che è raffinata ed elegante, nella sua sobrietà. Dall’altra parte la collezione White Gold 2024. Lì invece in che direzione andiamo?
La White Gold è orientata verso una sposa che vuole esagerare, proprio perché l’esagerazione è uno dei trend delle spose di questo momento. Oggi non parli più del fioraio che fa il bouquet della sposa, ma del flower designer. Oggi non c’è più il catering, ma uno chef, così come non c’è più il Dj, ma la band che suona. C’è esagerazione e questo si riflette anche nell’abito. La White Gold è un po’ questo: il sogno assoluto, l’esagerazione nei volumi e nei ricami. Un abito da principessa – sempre sofisticata, chic ed elegante – ma con un’esplosione di volumi.
Ci sono delle tendenze che si delineano per la prossima stagione bridal? Degli elementi che tornano o delle novità che anche tu hai introdotto?
Noi abbiamo un mercato vario, una ragazza in Italia o Europa sceglierebbe un abito diverso da una ragazza americana o giapponese. Lavorando su diversi continenti e rapportandoci anche alle fiere a diversi tipi di clienti, quello che proponiamo è innovazione e Made in Italy, ma in paesi diversi con abiti diversi. Cambiando la società, cambiano gli usi e nelle mie collezioni provo a includere la sposa italiana, ma anche la sposa in Cina o Stati Uniti con un abito pomposo (uno statement gown) da principessa, da sogno.
Il lavoro di sartoria che fate è molto importante: la sposa si affida a voi per un abito su misura. Come funziona questa relazione?
Le clienti che vengono nel nostro showroom (o che si rivolgono ai nostri rivenditori) prima di tutto hanno già cercato sui social media e sulle piattaforme con quale linea si possono identificare meglio. La presenza sul web per noi è molto importante, così che le future spose possano conoscere le nostre diverse proposte.
Poi c’è senza dubbio l’assistenza, la cura e il servizio. Durante la prova abiti possiamo consigliare in modo costruttivo, ma anche dire “non è la cosa che tu stai cercando”. La sincerità che poi fa acquisire una cliente. Questo è quello che spero emerga e che possa riflettersi nel servizio e nella qualità, sia prima che dopo.
Ci spostiamo agli abiti da sera, che colori e che silhouette ci dobbiamo aspettare?
Noi facciamo abiti da Gran Sera, l’abito lungo che anche in Italia sta prendendo sempre più piede. Forse anche dopo la pandemia è tornata la voglia di organizzare una festa speciale e gli abiti che abbiamo creato per la sera riflettono proprio questo.
L’abito può marcare un evento, creando un ricordo – noi non creiamo abiti, ma ricordi. Questo vale per la mamma, la suocera, l’amica. Si parte da un abito molto pulito, semplice e architettonico (costruito in mikado, crêpe o cady) e poi abbiamo abiti proprio da red carpet molto sfarzosi ed elaborati. Per noi le celebrities rappresentano un mercato importante in cui le nostre clienti si riflettono.
L’ultima domanda prima di salutarci te la faccio sulla storicità della tua azienda, sono già 34 candeline della Peter Langner. Come sono stati questi anni? Cosa ti proietti per il futuro?
Mai avrei pensato che avremmo fatto questo per così tanti anni. Ancora oggi, ogni tanto mi sveglio la mattina e sono convinto di essere ancora all’inizio. Mi piacerebbe fare ancora molte cose, la passione e la dedizione di fare non mancano.
Ho ancora molte cose nel cassetto, ad esempio mi piacerebbe entrare in altri mercati. Ma sono molto attento: so da dove veniamo e quello che fa vivere l’azienda, per cui ci impegniamo il più possibile per fare una bellissima collezione sposa e una bellissima collezione sera, per poi forse fare anche altro.
Intervista a cura di Paola Pizzo
Direttrice Responsabile di Sposi Magazine